Le Seychelles sono una nazione relativamente giovane e celebrano il loro 45° anniversario di indipendenza il 29 giugno.
Secondo gli storici, il primo insediamento alle Seychelles risale al 1770, quando le isole furono colonizzate dai francesi. Rimasero in mani francesi fino alla sconfitta di Napoleone a Waterloo. Successivamente raggiunsero una popolazione di 3.500 persone e furono cedute alla Gran Bretagna nel 1814. Durante questo periodo le Seychelles conobbero le politiche illuminate di amministratori come Pierre Poivre, la brillante politica del governatore Queau de Quinssy e, naturalmente, le terribili ripercussioni della rivoluzione francese.
Sotto gli inglesi, le Seychelles raggiunsero una popolazione di circa 7.000 persone nel 1825. Durante questo periodo nacquero importanti tenute che producevano cocco, colture alimentari, cotone e canna da zucchero. Le Seychelles videro anche l’istituzione di Victoria come capitale, l’esilio di numerosi e coloriti facinorosi dell’Impero, la devastazione causata dalla famosa valanga del 1862 e le ripercussioni economiche dell’abolizione della schiavitù.
Per celebrare il 45° anniversario dell’indipendenza delle Seychelles (1976-2021), lo storico Tony Mathiot ha condotto un discorso virtuale che abbraccia il periodo dal 1811 al 1976 al Museo Nazionale. Qui il pubblico può ripercorrere le principali tappe della storia dell’arcipelago. Il National Museum of History venne fondato nel 1964. Il museo ha il compito di acquisire, preservare, studiare, interpretare ed esporre il patrimonio culturale delle Seychelles, spaziando dal passato fino ai giorni nostri, tramite servizi museali efficienti e dinamici progetti divulgativi.
Tra i pezzi in esposizione che illustrano la storia delle Seychelles troviamo l’Atlante Nautico Portoghese dell’Oceano Indiano del 1519, la Stone of Possession, una statuetta della Regina Vittoria tra le più piccole al mondo ed oggetti del retaggio culturale che rappresentano le tradizioni e le abitudini di vita dei nostri antenati.