I lavori per la costruzione di un parco solare galleggiante alle Seychelles dovrebbero iniziare quest’anno, dopo la firma di tre accordi per il progetto.
Una volta completato, le Seychelles avranno costruito il più grande impianto solare galleggiante in acqua salata del mondo.
Il progetto, in fase di realizzazione da sette anni, prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico da 5 megawatt nella laguna di Providence, sulla costa orientale di Mahé, che aiuterà le Seychelles ad avvicinarsi all’obiettivo delle emissioni zero.
Gli accordi per il progetto sono stati firmati nel corso di una cerimonia a bordo dell’Energy Observer, laboratorio fotovoltaico galleggiante, partner ufficiale della società francese di energie rinnovabili Qair.
Dei tre accordi firmati, infatti, uno è stato siglato tra il governo delle Seychelles e Qair per il sostegno governativo al progetto, mentre altri due – un accordo di acquisto di energia e un accordo di connessione alla rete – sono stati firmati tra la Public Utilities Corporation (PUC) e Qair.
“Il governo è determinato a garantire la sicurezza energetica attraverso i migliori investimenti e l’utilizzo di energie rinnovabili alle Seychelles”, ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, del Cambiamento Climatico e dell’Energia, Flavien Joubert, nel suo discorso dopo la firma degli accordi.
Da parte sua, il direttore regionale di Qair, Olivier Gaering, ha affermato che, nonostante le numerose questioni internazionali che hanno minacciato il progetto, è bello che sia finalmente arrivato a questo punto, dopo sette anni di lavoro.
Qair è un produttore di energia indipendente che opera in diversi territori e gestisce 860 MW di impianti di produzione di energia esclusivamente da fonti rinnovabili.
Per il progetto delle Seychelles, l’azionista di maggioranza è una società locale, la Vetiver Tech, di proprietà dell’imprenditore Radley Webber.
Webber ha spiegato che in origine l’impianto avrebbe dovuto produrre meno elettricità di quanta ne sia stata concordata, ma attraverso incontri e discussioni sono riusciti a trovare un modo per produrne di più, grazie alla partnership con Qair.
Sono state completate tutte le valutazioni di impatto ambientale necessarie per garantire che il progetto non rappresenti un pericolo per l’ambiente circostante: poiché i pannelli saranno sulla superficie dell’acqua, non avranno, infatti, effetti sulle specie sottomarine.
Gli accordi firmati hanno una durata di 25 anni e Qair finanzierà la maggior parte del progetto, oltre a fornire tutta la manutenzione necessaria ai pannelli.