L’evento, tenutosi alle Seychelles, ha visto la partecipazione di Wavel Ramkalawan, Presidente della Repubblica, Patricia Scotland, Segretario Generale del Commonwealth, Mia Amor Mottley, primo ministro delle Barbados e l’ambasciatore Peter Thomson, inviato speciale delle Nazioni Unite per l’Oceano. Leader mondiali, ministri, marinai, scienziati e sostenitori dell’oceano si sono riuniti alle Seychelles per chiedere una maggiore azione e collaborazione globale per proteggere l’oceano.
Il Presidente della Repubblica delle Seychelles ha parlato della sua preoccupazione per l’oceano, del suo ruolo vitale nel sostenere tutta la vita sulla Terra e della necessità di unirsi per intraprendere azioni urgenti per proteggerlo. “La sopravvivenza di questo pianeta dipende dal fatto che ognuno di noi si unisca, proprio come fanno i partecipanti a The Ocean Race. È il lavoro di squadra che assicurerà la sopravvivenza del nostro pianeta”.
Il presidente ha elogiato le donne leader nella conservazione e la gioventù che si sta impegnando per proteggere i mari. Ha anche parlato di come il paese sia all’avanguardia nell’agire: “Le Seychelles stanno facendo il passo più lungo della gamba. Piccoli come siamo, stiamo proteggendo il 30% del nostro oceano. Siamo impegnati a proteggere l’oceano ma non possiamo farlo da soli. Chiediamo al mondo di unirsi a noi per salvare il nostro oceano e il nostro pianeta”.
L’Ocean Race Summit Seychelles si è tenuto nel paese per riflettere sul ruolo vitale che le nazioni insulari – in prima linea nella crisi climatica – possono giocare nel guidare la consapevolezza e l’azione. Il Summit è stato organizzato da The Ocean Race, la prova più dura del mondo per una squadra nello sport e leader nel settore della sostenibilità. Ha collaborato anche 11th Hour Racing, un’organizzazione internazionale che mobilita le comunità veliche, marittime e costiere con un approccio innovativo per ispirare soluzioni per l’oceano. Tenuto in collaborazione con la Danny Faure Foundation e ospitato dalla Repubblica delle Seychelles, il vertice ha cercato di affrontare la mancanza di governance e protezione per i nostri mari, l’impatto del cambiamento climatico sull’oceano ed esaminare se all’oceano dovrebbero esser dati dei diritti.
Attraverso un’azione collaborativa, The Ocean Race guarda all’ambizioso obiettivo di elaborare una Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Oceano.