GASTRONOMIA, STORIA E TRADIZIONI

GASTRONOMIA, STORIA E TRADIZIONI

Quella delle Seychelles è una nazione multietnica, multiculturale e multireligiosa: un melting pot di etnie, culture, tradizioni e costumi provenienti da diversi continenti, risultato della mescolanza dei popoli che nel corso dei secoli vi hanno vissuto. Forti sono i legami con l’Europa e con le culture indiana, cinese ed araba. Dal punto di vista della popolazione, essa è costituita per un’alta percentuale da sangue africano che si fonde alle altre minoranze presenti sull’arcipelago in un mélange di colori. La profonda influenza esercitata nel tempo dalle popolazioni provenienti dall’Europa ha restituito ai locali un volto sorprendentemente occidentale che conserva però i caratteri della cultura creola, riconoscibile nelle arti, nell’ospitalità, nelle antiche credenze e in diversi aspetti riguardanti la sfera quotidiana quali ad esempio la cucina, prevalentemente a carattere creolo. Dalla dominazione francese, le isole hanno ereditato il Cattolicesimo – oggi la religione predominante del paese – e la lingua che, dopo il creolo, è la più diffusa tra gli abitanti. Dai coloni inglesi invece, derivano il sistema scolastico, un patrimonio di storie sui fantasmi e le danze scozzesi. Infine, alle popolazioni dell’Africa e del Madagascar si devono la magia nera chiamata nel dialetto locale “gris gris”, portata sull’arcipelago dai primi schiavi ed oggi quasi scomparsa, le antiche danze della Segà e della Moutia e non ultime diverse superstizioni che, tramandate negli anni, sono ancora oggi molto popolari.

MUSICA E DANZE POPOLARI

Segà
Originaria dell’isola Mauritius, e poi diffusasi anche alle Seychelles, la Sega è uno stile musicale primordiale che ha trovato origine nelle comunità degli schiavi come forma di evasione dall’oppressione e brama per la libertà. I suoni sono ottenuti con l’utilizzo di strumenti semplici e rustici come sonagli, tamburi, flauto cinese ed archi e accompagnano una danza sensuale – descritta dalla letteratura come “erotica” – nella quale i piedi non vengono mai staccati dal pavimento mentre il resto del corpo fluttua.

Moutia
Musicalmente simile alla segà, la moutia è uno stile musicale che ha origine proprio sull’arcipelago. Dalle sonorità malinconiche di derivazione tipicamente africana, è caratterizzata da una danza ritmica, lenta e ripetitiva in origine nata per accompagnare preghiere che gli schiavi trasformarono poi in canti di lavoro. Tradizionalmente, la danza ha luogo intorno a un fuoco accesso e scaturisce dal battito lento di un singolo tamburo, prodotto con la pelle della capra, che diviene via via più veloce.

EVENTI & FESTE

Oltre alle feste religiose, che coinvolgono tutta la popolazione, diversi sono i momenti di aggregazione che coinvolgono locali e turisti.

Gennaio: Seychelles Sail Cup
Appuntamento a cadenza annuale, ha luogo a fine gennaio nelle meravigliose acque dell’isola di Praslin ed è indirizzato a coloro i quali amano le avventure in mare. 7 giorni di competizione alla scoperta di 7 isole, ognuna delle quali è animata da eventi di vario genere come regate, traversate e battute di pesca sportiva. Un’esperienza favolosa, un invito a scoprire la natura al suo stato puro a bordo di yatch e catamarani.

Febbraio: Seychelles Eco-Friendly Marathon
Istituita nel 2008 è organizzata l’ultima domenica del mese di febbraio. Divenuta ormai un appuntamento internazionale, accoglie ogni anno atleti provenienti da ogni parte del mondo ed ha come scenario la splendida isola di Mahé.

Marzo: La Semaine de la Francophonie
Organizzata ogni anno a fine marzo, è un festival che festeggia le influenze della colonizzazione francese con una mostra cinematografica, un bazar di artigianato e delle esposizioni.

Maggio: FetAfrik
E’ un festival nato per celebrare l’eredità e la cultura africana, si svolge sull’isola di Mahé e comprende attività di intrattenimento, parate e spettacoli musicali e di danza.

Agosto: La Digue Festival
Ogni anno, il 15 di agosto l’isola di La Digue celebra l’Assunzione di Maria. Conosciuto dai locali come Lafet La Digue, l’evento è sentito particolarmente dagli abitanti dell’isola: i festeggiamenti durano ben 4 giorni, durante i quali sono organizzati spettacoli musicali, parate e messe tradizionali.

Settembre: Praslin Culinary Festival
Promosso dal National Arts Council delle Seychelles e organizzato a Praslin, è un festival di 3 giorni durante il quale l’isola ospita molteplici eventi di musica tradizionale, danze, una maratona, mostre di artigianato locale e non ultime diverse manifestazioni culinari

Ottobre: Festival Kreol
Avente luogo prevalentemente sull’isola di Mahè, con diversi eventi anche a Praslin e La Digue, costituisce la manifestazione più emblematica dell’arcipelago. Della durata di una settimana, è caratterizzata da eventi di vario tipo: musica, danza, mostre d’arte, spettacoli teatrali e sfilate volti a celebrare gli usi e i costumi della tradizione creola.

GASTRONOMIA

La cucina creola è lo specchio della diversità etnica delle Seychelles, ricco miscuglio delle sottigliezze e delle sfumature della cucina francese, dell’esotismo dei piatti indiani e dei sapori piccanti dell’Oriente:
– dall’India vengono molte varietà di curry;
– dalla Cina vengono piatti popolari di riso, di verdure saltate, zenzero e fettuccine con pesce cotto al vapore;
– dalla Francia vengono miscuglio aromatici di aglio e di erbe.

I visitatori possono fare un tour dei sapori e dei profumi del mondo assaggiando la cucina delle Seychelles.
Tra le specialità:

  • Curry di polpo kari zourit: polpo al curry con latte di cocco accompagnato da riso basmati al vapore, chutney di papaya verde e lenticchie rosse
  • La Daube: stufato dolce di banana, manioca, patata dolce o frutto del pane cotti con zucchero, vaniglia e latte di cocco
  • Katkat: banana verde cotta con pesce, servito su una foglia di banano
  • Pesce grigliato: pesce alla griglia (il più raffinato è il Bourzwa, una specie di cernia) marinato in aglio, zenzero, cipolla e peperoncino
  • Uova di uccelli: tra giugno e luglio si può gustare questa specialità – uova di uccelli marini cucinate in diversi modi
  • Pipistrello ‘volpe volante’: per i più avventurosi il pipistrello in umido è una specialità locale
  • Marmellata di papaya verde
  • Nougat: dolce a base di cocco, zucchero e banane

I visitatori possono provare varie esperienze legate alle tradizioni gastronomiche del posto. Si possono assaggiare le bevande alcoliche tipiche: il bacca ricavato dalla fermentazione di frutta e il kalou ricavato dalla fermentazione della linfa della pianta del cocco. Oppure mangiare lo street food del posto al Bazar Labrin, a Beau Vallon Mahé: un festival settimanale dove farsi trasportare insieme ai locali dai sapori e dalla musica creoli.

Tra i prodotti tipici troviamo il Takamaka Rum, prodotto a Mahé alla distilleria La Plaine St. André; le spezie come cannella, noce moscata, vaniglia, curcuma e curry; il tè e il citronelle tea, coltivati sulle lussureggianti colline del Morne Blanc a Mahé; la Seybrew, la birra locale molto apprezzata per il suo gusto delicato e l’olio di cocco.

La maggior parte dei ristoranti nelle tre isole principali sono situati negli hotel. Altri ristoranti sono sparsi da un capo all’altro di queste isole, offrendo una cucina internazionale, creola, indiana, cinese o italiana. Alcune isole vicine a Mahé hanno ristoranti aperti principalmente per pranzo. Vi è, inoltre, una varietà di bar o di “take away” che offrono piatti da asporto per pranzo e cena.

Una leggenda racconta che il viaggiatore che vuole tornare alle Seychelles deve mangiare almeno una volta il frutto del pane – tipico frutto tropicale che può essere utilizzato per chips salate, arrostito o come base di dessert.

UN TUFFO TRA I PIRATI

Pirati e corsari utilizzavano le isole Seychelles già dal 1600 come rifugio tra una scorribanda e l’altra. È molto interessante osservare come vi siano ancora tracce del passaggio dei pirati, in diverse isole seychellesi, tanto che in alcuni luoghi, per esempio a Bel Ombre, nel nord di Mahè, vi sono addirittura degli scavi per cercare un tesoro che sembrerebbe essere stato sotterrato lì duecento anni fa, dal leggendario pirata La Buse, che poi, con le sue caratteristiche fisiche, avrebbe influenzato fortemente l’iconografia classica dei bucanieri nel nostro immaginario.

Olivier Le Vasseur
Un personaggio storico, ma allo stesso tempo fortemente collegato al folklore locale è il pirata Olivier Le Vasseur, soprannominato “la Buse” o “Buzzard” (cioè poiana, a causa della forma del naso rovinato durante una battaglia), nato nel 1680, nell’estremo nord della Francia e destinato a diventare il terrore dei mari. Era una figura affascinante, colta, appassionata alla cultura classica e all’astronomia.
La benda sull’occhio, le cicatrici sul suo volto, e una mappa del tesoro scritta in codice lanciata ai curiosi venuti ad assistere alla sua impiccagione, hanno influenzato l’iconografia e l’immaginario collegato al mondo dei pirati.
A Bel Ombre è tutt’ora in corso d’opera un’attività di scavo per ritrovare queste ricchezze sotterrate, che si stima ammontino a 200 milioni di euro, secondo alcuni storici.

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